L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo, a febbraio al cinema

still-01Tratto dal libro “Dalton Trumbo” di Bruce Cook, “L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo” è una storia basata sulla libertà di parola e sul riscatto dalle avversità, che ritrae in modo sbalorditivo un periodo burrascoso della storia politica americana. Un film di Jay Roach con Bryan Cranston, Diane Lane, Helen Mirren, John Goodman,Elle Fanning, Louis C. K., Elle Fanning, Michael Stuhlbarg, Alan Tudyk, David James Elliott, Adewale Akinnuoye-Agbaje.

Grazie al sapiente lavoro dello sceneggiatore John McNamara (Aquarius, Prime Suspect) e del regista Jay Roach il racconto arriva finalmente sul grande schermo a partire dall’ 11 Febbraio 2016 distribuito dalla Eagle Pictures.

Interpretata da un magistrale Bryan Cranston (Breaking Bad, Argo), la pellicola è incentrata sulla storia di Dalton Trumbo, uno degli sceneggiatori più famosi del mondo (Vacanze Romane e Spartacus), che negli anni ‘40 venne processato, inserito nella lista nera e imprigionato perché “sospettato di Comunismo”.

Trumbo, presenza fissa nella scena sociale Hollywoodiana, attivista politico e sindacalista si è battuto per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione, grazie alle sue parole e alla sua brillante intelligenza, vinse due OscarÒ e lottò contro l’assurdità e l’ingiustizia insite nelle liste di proscrizione che, in quel periodo, travolsero tutti.

Negli anni ’40, Dalton Trumbo (Bryan Cranston) è uno tra gli sceneggiatori più pagati al mondo e scrive i testi di pellicole classiche di Hollywood come Kitty Foyle-Ragazza innamorata, nominato agli Academy AwardÒ e Missione Segreta. Presenza fissa nella scena sociale hollywoodiana, schierato con i sindacati e attivo politicamente per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione, Trumbo, insieme ai suoi colleghi, è chiamato a testimoniare di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane (HUAC – House Un-American Activities Committee) nell’ambito dell’ampia indagine sulle attività comuniste negli Stati Uniti. Trumbo si rifiuta di rispondere alle domande della Commissione: per questo motivo riceve una condanna con arresto in una prigione federale che gli causa, tra le altre cose, anche l’ostilità della potente giornalista anti comunista Hedda Hopper (Helen Mirren).

Nei successivi tredici anni, tutte le più importanti produzioni di Hollywood si rifiutano di far lavorare Trumbo, per paura d’essere associate alle sue opinioni politiche, percepite come estremiste. Costretto a vendere la sua casa ed emarginato da amici, colleghi e vicini, Trumbo fatica per mantenere la sua famiglia, scrivendo per lo più film a basso costo, sotto falso nome. Nonostante le difficoltà, non smette mai di combattere per quello in cui crede. Alla fine Trumbo otterrà la vittoria, quando la star Kirk Douglas e il regista Otto Preminger inseriscono il vero nome dello sceneggiatore sui loro rispettivi successi di botteghino, Spartacus ed Exodus, chiudendo così di fatto il periodo delle liste nere.

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