Cesare Basile – U fujutu su nesci chi fa?, la recensione

Il lungo cammino di Cesare Basile parte da lontano, dagli anni 80 del punk e della new wave e si sviluppa, cresce, cambia nel tempo, acquisendo sempre più personalità.
Il tutto all’insegna di una costante evoluzione artistica che nel corso degli anni ha assimilato influenze sempre più particolari, osando, ricercando, sperimentando.
Il nuovo lavoro è ancora una volta un passo avanti verso la definizione di un sound sempre più personale.
Si respira area mediterranea, africana, blues, voci e ritmi tribali, una lunga ballata oscura divisa in dieci brani autografi, una preghiera pagana, ossessiva, perfino inquietante nella sua spontaneità sfacciata.
Il nuovo punk, ci crediate o no, incomincia da qui.

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