GERMANIA – Immigrazione, politici: test dell’intelligenza per chi vuole entrare

Gli extracomunitari che vogliono entrare in Germania dovrebbero essere prima sottoposti ad un test per stabilire il loro quoziente di intelligenza. La richiesta arriva da due esponenti di rilievo del partito cristiano-democratico di Angela Merkel, che chiedono un’accurata selezione delle persone da accogliere. Il responsabile di politica interna della Cdu berlinese, Peter Trapp, ha dichiarato al quotidiano Bild che in Germania e’ necessario “fissare criteri sull’immigrazione che possano essere davvero utili al nostro Stato. Oltre ad una buona istruzione e ad un’adeguata formazione professionale, un criterio base deve essere anche l’intelligenza. Sono favorevole ai test di intelligenza per gli immigrati”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo al Parlamento europeo della bavarese Csu, Markus Ferber, secondo il quale “il Canada e’ molto piu’ avanti e pretende dai figli degli immigrati un quoziente intellettuale piu’ elevato che per i figli dei propri cittadini. Criteri umanitari per il ricongiungimento delle famiglie non possono rimanere l’unico motivo valido per l’immigrazione”. Sullo stesso tema c’erano state nelle settimane scorse dichiarazioni molto forti del socialdemocratico Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank, secondo il quale l’arrivo degli immigrati fa diventare piu’ stupidi i tedeschi.
“In maniera naturale stiamo mediamente diventando piu’ stupidi”, aveva affermato Sarrazin, riferendosi agli extracomunitari arrivati da “Turchia, Vicino e Medio Oriente e dall’Africa”. Sottolineando la piu’ forte natalita’ nelle famiglie di migranti rispetto a quelle tedesche, il manager della Buba aveva aggiunto che in Germania si verifica “una crescita dei gruppi di popolazioni con differenti livelli di intelligenza”, anche perche’, a suo avviso, l’intelligenza sarebbe ereditaria all’80%. Sarrazin aveva anche criticato la qualita’ dell’insegnamento nelle scuole tedesche, spiegando che “quello che Pierino non impara, Piero da grande non lo impara piu'”.

fonte aduc

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