PAVIA: SHARENTERING E TUTELA DEI MINORI, PER IL GARANTE DELLE PRIVACY VA LIMITATA LA DIFFUSIONE DEI CONTENUTI SUI PROPRI FIGLI

Pavia: In Italia si torna a parlare di sharenting, ossia il fenomeno della condivisione online costante, da parte dei genitori, di contenuti che riguardano i propri figli e le proprie figlie (foto, video, ecografie, storie). Una tendenza di cui si sta discutendo attualmente in Francia, con una proposta di legge volta a vietare la pubblicazione online di tali contenuti, e molto frequente anche in Italia. Non è raro, infatti, imbattersi in questo tipo di immagini nelle pagine social degli utenti, con particolare riguardo ai vip e agli influencer. Questo fenomeno è da tempo all’attenzione del Garante Privacy, soprattutto per i rischi che comporta sull’identità digitale del minore e quindi sulla corretta formazione della sua personalità. Il Garante Privacy, quindi, ha preparato alcuni suggerimenti per i genitori che intendono condividere sui social network immagini dei propri figli e delle proprie figlie. In primo luogo, rendere irriconoscibile il viso del minore (ad esempio, utilizzando programmi di grafica per “pixellare” i volti, disponibili anche gratuitamente online) e coprire semplicemente i volti con una “faccina” emoticon. È bene, inoltre, limitare le impostazioni di visibilità delle immagini sui social network solo alle persone che si conoscono o che siano affidabili, e assicurarsi che i destinatari delle immagini non le condividano senza permesso nel caso di invio su programma di messagistica istantanea. Il Garante consiglia anche di evitare la creazione di un account social dedicato al minore e, infine, di leggere e comprendere le informative sulla privacy dei social network su cui vengono caricate le fotografie.

Codacons: “Il fenomeno dello “sharenting” è estremamente pericoloso, perché le foto dei minori finiscono senza alcun controllo sulle piattaforme dei social network, col rischio che le immagini siano utilizzate per fini illeciti. Un pericolo direttamente proporzionale al numero di follower degli influencer che violano la privacy dei propri figli, spesso a scopi commerciali mercificando l’immagine dei bambini. L’intervento del Garante per l’infanzia è tuttavia estremamente tardivo, in quanto in Italia le norme che vietano di pubblicare sui social le foto dei minori esistono già, ma nessuno le applica. Basti pensare alla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia, o alla Convenzione europea sull’esercizio dei diritti del minore del 1996, e alla Carta di Nizza del 2000, norme che tutelano la privacy e l’immagine dei minori, ma che vengono costantemente violate sotto al naso del Garante dell’Infanzia che, seppur sollecitato attraverso esposti e segnalazioni, non è mai intervenuto per sanzionare i comportamenti scorretti. Per informazioni sul tema e segnalazioni contattare il Codacons all’indirizzo codacons.pavia@gmail.com o al recapito 347.9619322”.

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