Bradley Manning, storia di un soldato torturato e detenuto illegalmente dagli USA

Il processo a Bradley Manning è stato rimandato 3 giugno 2013. Il rinvio, secondo il giudice, ilcolonnello Denise Lind, si è reso necessario, al fine di poter esaminare prove e documenti segreti presentati sia da parte dell’accusa che da parte di difesa. Manning è accusato della consegna di materiale segreto del Ministero della Difesa degli USA al portale WikiLeaks e al suo fondatore Julian Assange.

Bradley Manning

A maggio del 2010 l’hacker Adrian Lamo denuncia Bradley Manning alle autorità militari, affermando  che Manning, gli confidò di aver passato a Julian Assange una serie di documenti confidenziali tra cui il video Collateral Murder, nel quale due Apache americani uccidendo 12 civili disarmati). Bradley viene arrestato e tenuto in custodia in Kuwait per due mesi. Il 29 luglio viene trasferito nella prigione militare di Quantico, in Virginia.

L’avvocato e opinionista Glenn Greenwald, in un articolo del 15 dicembre, denuncia le condizioni inumane e di tortura alle quali è sottoposto il soldato Mannig, sottolineando che il soldato non è stato condannato per alcun reato.

David House, informatico e ricercatore, che visita Bradley due volte al mese, riferisce che Manning viene tenuto in isolamento per 23 ore al giorno, dorme con le luci accese e viene controllato ogni cinque minuti. Inoltre è costretto a dormire indossando soltanto un paio di pantaloncini, esponendo la pelle a diretto contatto con una coperta molto simile a un tappeto. Durante la notte viene svegliato dalle guardie se non completamente visibile. L’unica forma di esercizio consentitagli consiste nel camminare in circolo in una stanza per un’ora al giorno, inoltre viene incatenato durante le rare occasioni in cui può ricevere visite. David House riferisce anche che le sue condizioni di salute psicofisica sono in peggioramento e che Bradley è catatonico.

Il 19 gennaio 2011 Amnesty International scrive una lettera al segretario della difesa Robert Gates, esprimendo forte preoccupazione per le condizioni di detenzione di Manning, ritenute inutilmente severe e punitive a tal punto da apparire in violazione della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici. Nella lettera si ricordano inoltre le Standard Minimum Rules for the Treatment of Prisoners delle Nazioni Unite, che garantiscono a tutti i prigionieri non sottoposti a processo il diritto di svolgere attività lavorative.

Quella di Bradley Manning è una vicenda emblematica. Il ragazzo è detenuto illegalmente in quella che viene definita la più grande democrazia del Mondo. Internet, cerca di lottare, ma la verità è che Internet vive ancora di una sua “marginalità”. A me piace pensare che internet, possa essere un mezzo, ma non il solo mezzo, che permette alle persone di essere collegate fra loro, ed operando poi concretamente per rendere questo pianeta un luogo migliore e dove la giustizia sia realmente applicata e migliore.

Manning è in carcere da quasi 3 anni senza che sia stato ancora processato. Un rapporto delle Nazioni Unite, scritto dopo un’indagine durata 14 mesi, ha dichiarato che la carcerazione del soldato a Quantico, è un atto di crudeltà. Quali sono state le reazioni della stampa statunitense sul caso Manning? Quasi il silenzio e intanto Manning rischia la pena di morte.

Noi di MondoRaro, sebbene in gradissimo ritardo, “adottiamo” la storia di Manning e da oggi partiamo con la nostra persona campagna a favore del ragazzo, nella speranza che la sua sorte possa cambiare. A volte non rimane che la speranza.

In tutta questa sporca storia, anche il Presidente Barack Obama, spesso citato come simbolo di una nuova politica trasparente, equa, che passa anche per i  social media, e che vede la partecipazione del basso, anche lui ha “condannato” il soldato Manning. Obama su Manning ha dichiarato in un’affermazione di qualche tempo fa la colpevolezza del ragazzo, ben prima che il processo avesse inizio.

Il fatto è che viviamo in un Mondo finto, dove nulla cambia mai. Nessun “popolo internettiano” ha riempito le piazze per difendere il soldato Manning. In internet tutto si svolge nello spazio di un click e poi? E poi si torna a scaricare un film illegalmente, difendendo il diritto di essere dei “pirati”. Ma difendere la vita e la dignità di Manning, è un’altra cosa… bisogna alzare il culo dalla sedia e togliere lo sguardo dal monitor, confrontarsi con il Mondo, quello reale.

(fonti: wikipedia, The Guardian, La Presse, New York Times, Cnn, Tnr, NBCnews, HuffingtonPost)

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