A tu per tu con i Soul Six. Una chiacchierata per conoscerli

Mi raccontate un po’ del vostro percorso artistico?
I Soul Six nascono nel 2006, capitanati dai loro leader storici G&G, da un gruppo di amici vocalist in cerca di una nuova vena espressiva tramite la formula dell”ensemble vocale”. Fu così che il lavoro seminale di un laboratorio vocale diede vita a quello che, a 15 di distanza, è diventato ormai un progetto artistico affermato, con una lunga storia di esperienze e di collaborazioni con grandi nomi del panorama musicale nazionale: Nino Buonocore, Tullio de Piscopo, James Senese, con cui hanno sperimentato una trasposizione dei rispettivi brani in chiave vocale. Ed ancora Stefano Di Battista, l’ultimo disco Valerio Scanu, gli open act per Fabio Concato ed Enzo Gragnaniello. Di personalità intrinsecamente pop, la performance dei Soul Six fa incursioni nel soul, nella tradizione, nella musica d’autore e nel jazz.
Numerose le partecipazioni a rassegne e festival tra cui si annoverano: Fondazione Ravello Festival, Amalfi in Jazz, Okdoria Fest, Summertime Jazz Festival, Tirreno Festival, Calici di Stelle, Luci in Jazz, Ottaviano Food Festival, VivaCultura, Giffoni Jazz Festival.
Oltre a 5 singoli e 3 inediti hanno un disco all’attivo: Sacro Profano (etichetta Elios). Esso racconta le radici profonde dell’uomo, la sospensione a metà tra il suo essere imperfetto e la sua vocazione all’eternità. I profondi limiti e gli slanci eroici di cui può essere capace, gli aneliti, il senso del riscatto. Un profondo percorso di arrangiamento, scrittura e contaminazione tra brani della tradizione campana e sonorità gospel.

Cos’è la musica per voi?
E’ il veicolo più appassionante e concreto per dialogare con noi stessi e con il mondo che ci circonda, ben più efficace e penetrante di qualunque altra parola. Il percorso di prova, sperimentazione, allestimento dei nostri lavori ci coinvolge sempre in maniera “totale”, tanto da non poter prescindere dal nostro essere “insieme” come persone, con i nostri punti di forza e le nostre fragilità. E’ anche questa la nostra storia: la musica ha sempre dettato il copione secondo cui la narrazione della nostra formazione è stata sempre in costante evoluzione, permeata da momenti meravigliosi ma anche da cicatrici dolorose. Ma proprio per questo la nostra narrazione artistica e umana, come individui e come amici, è stata profondamente “vera”. La nostra lineup negli ultimi anni ha attraversato profondi cambiamenti, ed è tuttora in evoluzione. Anche se cambiano i soggetti, resta immutata l’identità dei Soul Six come collettivo di ricerca e sperimentazione vocale.

Parliamo del vostro ultimo lavoro, come lo descrivereste ai nostri lettori?
Come un esempio di resilienza e di dono fatto a noi stessi e al mondo della musica. Come tutte le cose artistiche belle, dietro questo ultimo lavoro non c’è uno studio a tavolino ma una esigenza di esprimersi. Da tempo abbiamo intrapreso un percorso di riscoperta dei grandi brani della musica italiana, portandovi dentro la nostra identità vocale e sonora con i nostri arrangiamenti, e tutta l’ essenza che ci ha ormai caratterizzati come band vocale. “Scrivimi” ha una sua carica emotiva forte, al di là di un’apparenza di “canzone d’amore”. E’ un brano ricco di “vocaboli” musicali e testuali incredibili, rivelatisi ancora più significativi nello sviluppo della situazione storica attuale. È un inno alla riconquista di un rapporto interpersonale vero: lo “scrivere” è un modo di interazione ricco di identità, un’azione capace di farci riappropriare di tempi più umani, opposti alla velocità e all’impersonalità della comunicazione digitale.

Come è stato lavorare con Nino Buonocore?
Questo lavoro è ancora più prezioso perché Nino Buonocore vi ha partecipato in modo attivo e appassionato fin dalla bozza iniziale dell’arrangiamento. Lui infatti è una persona che si lascia molto coinvolgere da idee e collaborazioni stimolanti. Nino si innamorò subito dell’arrangiamento e mi stimolo a proseguire il suo sviluppo. Con l’autore del brano abbiamo intessuto un bellissimo lavoro di squadra in cui più volte le idee musicali, le sessioni audio soprattutto strumentali, sono state sovvertite, montate e smontate assieme. Il fatto che Nino si sia sentito totalmente coinvolto e appassionato da questo progetto è per noi motivo di grande orgoglio. Soprattutto negli ultimi due mesi abbiamo avuto un intenso dialogo in cui più volte le idee musicali, le sessioni audio soprattutto strumentali, sono state sovvertite, montate e smontate assieme. L’effetto conclusivo del brano ha infatti mantenuto molte delle sue sollecitazioni, come ad esempio l’idea di un arrangiamento strumentale molto spoglio, in cui le voci venissero valorizzate come traino armonico e ritmico principale, rispetto agli strumenti di sottofondo, mantenuti scarni ed essenziali.
Un aneddoto interessante, che è anche la cosa che ci rende più felici, è il fatto che lui abbia scelto di registrare la sua voce esclusivamente sulle tracce delle voci dell’arrangiamento vocale, a cappella praticamente. Quando concluse la sua prima sessione ci disse in termini molto coloriti che durante l’esecuzione si era sentito avvolto a tal punto da farlo stare molto bene.
Un momento molto intenso è stato quando abbiamo missato assieme per la prima volta la sua voce sulle nostre: ascoltare “Scrivimi” dalla sua voce inconfondibile sovrapposta sulle nostre tracce vocali è stato una delle cose più commoventi e forti che il percorso di musicisti ci abbia regalato.
C’è anche da sottolineare una cosa importante: nonostante “Scrivimi” abbia avuto decine di cover da parte di grandi nomi del panorama musicale nazionale, questa è l’unica versione che Nino Buonocore finora ha accettato di registrare, mettendoci non solo la sua voce ma anche il suo volto come nel nostro videoclip, facendoci anche una recensione bellissima sulla particolarità della nostra versione!

Quanto il Covid ha colpito il mondo della musica?
L’impatto purtroppo è più serio di quanto si possa immaginare. Non si parla esclusivamente degli aspetti economici, che nella loro gravità hanno gettato nella disperazione una popolazione enorme dei lavoratori che ruotano attorno al mondo dello spettacolo. Qui si parla di un vero e propria mutilazione all’essere umano che segnerà le nostre generazioni in modo indelebile. La musica non è intrattenimento. La musica è un nutrimento essenziale ai fondamenti dell’animo umano e del suo sviluppo psicofisico, relazionale, e oserei dire anche socio-politico. E’ veicolo di bellezza e di umanità, di cultura della diversità e di rispetto. La privazione o la riduzione della possibilità della sua fruizione diretta rappresenta una tragedia enorme paragonabile all’inaridimento e alla desertificazione terrestre dovuta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. Ne capiremo, e pagheremo, le conseguenze purtroppo solo alla lunga.

Perché i nostri lettori dovrebbero ascoltare la tua musica?
Come dicevamo prima, questo nostro ultimo lavoro è una affermazione di resistenza che facciamo proprio a nome della collettività. Nei momenti difficili della storia, tutti assieme è necessario ripiegare sul passato ed attingere da esso le energie per rilanciare il proprio futuro. E per l’appunto abbiamo voluto ripartire dalla grande Canzone d’Autore, nel tempo stesso cercando di donarle una nuova vita e una freschezza che speriamo la gente apprezzi. Ed è anche giusto che i Soul Six, così come tante altre realtà musicali emergenti, abbiano la possibilità di accedere al grande pubblico e vedere valorizzati gli sforzi ed i sacrifici compiuti in questa direzione.

Con Nino Buonocore abbiamo sul tavolo tante idee delle quali stiamo discutendo, e che potrebbero portare ad interessanti risvolti nel 2022, ma tanti aspetti dipendono dall’evoluzione della situazione globale, e dalle naturali incognite del percorso di ispirazione musicale.

Riguardo ai progetti futuri, per ora siamo concentrati nella promozione del singolo e tutto ciò che ne consegue. Sicuramente abbiamo in lavorazione uno spettacolo nuovo per rilanciare l’attività live nel 2022, l’idea di nuove collaborazioni artistiche e la concretizzazione di un disco live che raccolga tutte le nostre incursioni nella musica italiana e internazionale d’autore.

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