Noir & The Dirty Crayons, il rock made in Italy… l’intervista

-Cosa ti ha spinto verso la musica?
Nella musica ci sono praticamente nato, sono cresciuto al fianco di un fratello che sarebbe diventato, poi, direttore d’orchestra, e di genitori amanti della musica in generale.
Da quel punto di vista era un vero paradiso, c’era solo l’imbarazzo della scelta tra dischi di ogni genere!
A circa 12 anni anni ho conosciuto gli Iron Maiden, i Metallica e tutto quel filone; inutile dire che per me fu una folgorazione.
Ho cominciato così, un po’ come tutti, da ascoltatore.

-Quali sono i lati positivi e quelli negativi nell’essere musicisti?
Oggi un musicista non è più solo un musicista, è un imprenditore di se stesso, del proprio “brand”.
Questo comporta una mole di lavoro, molto importante, che esula dal puro scrivere canzoni.
E’ molto impegnativo, oggi, vivere di musica, ma al tempo stesso, i risultati che raggiungi sono esclusivamente tuoi.
Non hai più bisogno di etichette discografiche, editori etc..etc…sei tu la tua etichetta e questo un vantaggio enorme.

-Raccontaci un po’ il tuo percorso artistico…

Ho un percorso artistico variegato.
Ho iniziato suonando heavy metal, arrivando successivamente ai L’Ame Noire, band che ho fondato nel 2008 e che ho portato avanti fino al 2016.
Con loro ho raggiunto traguardi importanti, incidendo 2 dischi, masterizzati entrambi da Simon Gibson agli Abbey Road Studios, e calcando palchi in tutta Italia insieme alle Custodie Cautelari, M.Solieri, F.Poggipollini, G. Scarpato.
Già da qualche sentivo il bisogno di un ulteriore cambio di sound e così, nel 2016, ho deciso che era giunto il momento per il mio primo lavoro da solista.

-Cosa è la musica per te?
Credo sia l’unico mezzo possibile, per me, per poter comunicare con il mondo esterno.

-Parliamo del nuovo album “Paratechnicolor”: come nasce?
“Paratechnicolor” è stata per me una grande sfida. Ho voluto mettermi alla prova, sia musicalmente che testualmente.
E’ un disco fortemente autobiografico che cerca di descrivere uno spaccato di vita quotidiana della società moderna.
Ci sono brani più legati ad una sfera “sentimentale”, altri più legati alla sfera “materiale” della nostra vita, in questo tempo.
Musicalmente parlando è un disco di rock elettronico con un’attitudine molto punk!
La prima volta che l’ho ascoltato finito, ho avuto l’impressione che un treno mi fosse appena passato sopra!

-Progetti futuri?
Stiamo preparando il tour di supporto a “Paratechnicolor”, potrete trovare tutto il calendario date sui nostri social

 

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